Ladies and Gentlemen,
ecco l’articolo pubblicato nella mia prima vera newsletter che ha come argomento i famigerati Vampiri Energetici, o Vampiri Umani.
Chi non ne conosce almeno uno?
Se il Vampiro letterario è la metafora di un incubo ricorrente dell’uomo, è anche la rappresentazione di un tipo umano estremamente diffuso nel nostro mondo…
il Vampiro Umano: il predatore di energia, il quale applica con arte modalità di rapina semplici, ma estremamente efficaci, che vanno dalla negazione di un saluto, di un sorriso, dell’attenzione, della risposta ad una domanda, del riconoscimento di un merito, fino alla violenza psicologica e alla privazione della libertà di pensare ( quando non addirittura di vivere).
Ma chi è esattamente il “Vampiro Energetico Umano”?
E’ qualcuno con cui entriamo in contatto ogni giorno. Pensiamoci: quante volte, per esempio, incontriamo una persona che conosciamo, magari superficialmente, ma che sicuramente si ricorda di noi, ci è capitato di salutarla e di riceverne in cambio un cupo silenzio?…
La sensazione che ci coglie è che stia accadendo qualcosa di strano, un’impercettibile variazione d’atmosfera, un lievissimo malessere se non vero e proprio fastidio. Il Vampiro ha avuto la sua “dose”.
Altri tipi di Vampiro, invece, di dubbie qualità morali ma ammantati di un alone di potere possono alternare atteggiamenti bonari e apparentemente umani nei nostri confronti ad altri vòlti a farci sentire delle assolute nullità al suo confronto.
Sono tra noi. E sono tanti.
La soluzione?
Impariamo a riconoscerli.
E a riconoscerci tra noi.
ENERGIA:
con questo termine intendo, qui, quella cosa senza la quale ci sentiamo più tesi, stanchi, frustrati, amareggiati, più scoraggiati di prima. E’ quella cosa che si può perdere in un’enorme varietà di circostanze in cui la nostra dignità ha subito una lesione: da una parolaccia stupidamente gridata al nostro indirizzo da un’auto in corsa fino al dramma di essere lasciati dal nostro partner. e oltre.
E’ quella cosa che si perde più facilmente quando l’umiliazione è accompagnata da situazioni di tensione o, al contrario, da immobilità dei sentimenti. In ogni caso si perde sempre quando si subisce uno shock. in sostanza, perdere energia, significa sentirsi peggio di prima.
IDENTIKIT DEL VAMPIRO ENERGETICO:
Vediamo di capire di chi stiamo parlando….
Il Vampiro è qualcuno che si nutre dell’energia altrui, della forza vitale dei suoi simili. con una predilezione per gli appartenenti alla “specie degli innocenti”, e quindi – non di rado – anzi spesso, anche bambini.
E’ una creatura che ha bisogno di sottrarre energia agli altri perché non è soddisfatta di sé e ritiene di non avere sufficienti riserve proprie per affrontare adeguatamente le sollecitazioni del mondo che lo circonda: probabilmente si sente già “morto” perché, nell’intimo, è convinto di essere sostanzialmente una nullità e si illude di mascherare questa sua vergogna in modo tale da raggirare o mortificare o umiliare gli altri ad ogni buona occasione.
Ogni sua parola, ogni sua azione, ogni suo atteggiamento è funzionale ad un furto di energia . Il Vampiro ha bisogno dell’energia altrui che pulsa, che scorre, che si manifesta attraverso la vitalità, la gioia, l’amore, l’entusiasmo, l’affetto, la fiducia, l’armonia, i sentimenti.
LA PRESENZA DI UN VAMPIRO ATTORNO A NOI:
Può produrre ansia, fastidio, nervosismo, tensione, irrequietezza, riduzione dell’attenzione, diminuzione della sensibilità e tanti altri stati di alterazione del comportamento normale.
Ma il sintomo che quasi sempre insorge dopo l’incontro con un Vampiro, quando l’energia se n’è già andata, è uno stato d’insoddisfazione, di scontentezza, una sensazione di ostilità da parte della realtà. Vi sono alte possibiiità che la vittima attribuisca questo stato d’animo all’insondabile alternarsi di umori positivi e negativi degli esseri umani, o alla propria personale lunaticità, o al maltempo, o allo stress, o a cause oggettive quali il traffico, i mezzi pubblici in ritardo o le varie seccature della vita.
Le cause fisiche vanno dall’emicrania ai blocchi digestivi, ad un’inspiegabile debolezza fino a vere e proprie malattie. In ogni caso, dopo un incontro con uno di questi individui , ci si sempre e comunque sotto tono , abulici, malinconici, sfiduciati, inspiegabilmente incapaci di uscire da una sorta di immobilità delle emozioni.
E nei confronti di lui?
Non proviamo nulla. Nulla di chiaro, nulla di intenso, nulla che parli al cuore. Il nostro sentimento nei suoi confronti è ottuso come tutta la dimensione in cui piombiamo non appena il Vampiro esce di scena.
Ma se riandassimo con la memoria a quanto è accaduto mentre eravamo con lui, se fossimo in grado di rivivere fotogramma per fotogramma le scene che ci hanno visti condividere anche un breve lasso di tempo, ci accorgeremmo che il nostro stato non dipende soltanto da “qualcosa di negativo” che lui porta in sé, ma che dipende da una serie di piccoli atti di malignità, di provocazione, di maleducazione o di semplice mancanza di gentilezza, come non rispondere ad una nostra domanda, o lasciar cadere nel vuoto una nostra osservazione, o non ricambiare un sorriso.
Atti che sono pieni di sostanza negativa, ma che, se denunciati, diventano semplici mancanze di forma. Così noi, se ci siamo offesi, diventiamo formai, mentre lui che è pratico e va al sodo, è una persona di sostanza.
Un gioco pressoché perfetto, no? Il guaio è che ci portano via un’enorme quantità di energia senza che neppure ce ne accorgiamo
LA FILOSOFIA VAMPIRIACA DELL’ “IMPARARE A VIVERE SENZA SCRUPOLI”
Il Vampiro, se qualcuno osa provare ad identificarlo, ha un ricco repertorio di reazioni difensive a seconda dei casi: fastidio, sopportazione, aggressività, superiorità, vittimismo, sentimentalismo…tutte imitazioni di sentimenti usate per evitare che il suo gioco venga scardinato. L’intenzione, ovviamente è quella di riprenderlo quanto prima , non appena la bufera sarà passata, ma se dall’altra parte percepirà il lucido intento di identificarlo tenterà la via della fuga , magari riservandosi di ricominciare tutto da capo quando sarà passato un congruo periodo di tempo, e comunque tenendo conto delle “novità” nel comportamento della vittima.
Se nemmeno questa manovra gli riuscirà ed il rischio di essere scoperto si farà molto alto inizierà a sentirsi braccato e dopo alcuni tentativi – sempre meno incisivi – di ricorrere al solito repertorio di seduzione, inganno e svilimento, userà l’arma della “confessione finale”: lui è diventato così per forza di cose. Perché la vita lo ha costretto, perché lo ha colpito duramente…insomma….ha dovuto imparare a vivere e chi impara a vivere impara a non farsi troppi scrupoli.
Il suo mantra sarà: ” perché dovrei farmi scrupoli quando la vita non se ne è fatti con me”? Ovviamente è un tentativo di confondere le acque. E di confondere voi. Quando il Vampiro tenta questo tipo di trappola per evitare di essere identificato dobbiamo restare molto svegli e ricordarci della sua abilità di raggirare chiunque, compreso noi, con i suoi giochi, ma difficilmente potrà darci a bere la fandonia che la sua vita – interamente folle e cattiva – lo ha sempre tradito, costellando il suo cammino esclusivamente di mostri e persecutori.
LE SEI TESI DEL VAMPIRISMO AFFETTIVO:
1) Io mi sento una nullità e per questo mi odio
2) Io voglio allentare la tensione della mia misera condizione dominando qualcuno
3) Tu mi vuoi bene e non puoi vivere senza il mio affetto
4) Se ti presterai ad accettare il mio dominio, avrai il mio affetto; se non lo farai, non solo ti negherò l’affetto ma ti negherò la vita impossibile
5) Le modalità del mio dominio consistono:
a) nella venerazione dei miei difetti
b) nella mitizzazione complessiva della mia personalità.
6) Ora conosci la mia legge: vedi di comportarti di conseguenza.
LE SEI REGOLE DELL’ ANTIVAMPIRO:
1) MANTENERE LA CALMA: i Vampiri sguazzano nelle situazioni di ansia. Mai perdere la calma in loro presenza. E’ un esercizio arduo, ma fondamentale.
2) NON COMPIACERLO: in presenza di personaggi “sospetti” bisogna cercare di non scambiare l’acquiescenza per rispetto. Non cedete facilmente di fronte ai Vampiri, che spesso sono invadenti, ma, d’altra parte, non siate invadenti a vostra volta: ricordatevi che vanno sempre in cerca di difetti negli altri, e quando esprimente un’opinione, non siate né troppo freddi né troppo tiepidi.
3) OSSERVARE LA CORRENTE DEGLI EVENTI che state vivendo: in essa c’è una logica formidabile che chiede solo di essere scoperta e, tra le righe di ogni situazione, c’è sempre un messaggio nascosto che aspetta solo di essere decifrato. Ogni fatto, ogni circostanza, ogni occasione, ogni sensazione è lì per indicarvi qualcosa.
4) ASSUMETEVI LE VOSTRE RESPONSABILITA’: smettetela di compiangervi per ogni errore commesso o di occultare i vostri errori o negare che siano tali. Evitare di prendersi una responsabilità significa preparare cibo per il Vampiro, il quale riconosce dall’odore la reticenza con sé stessi, che è il suo regno, e non mancherà di sfruttarla a proprio vantaggio.
5) NON ACCETTATE DONI DAL VAMPIRO: quando vi tenterà con la promessa di qualche dono rifiutate: in cambio chiederà la vostra energia o la vostra complicità. Nulla sarà gratuito.
6) SCIOGLIETE LE ILLUSIONI: quando sarete assediati dal Vampiro e lui vi trasmetterà tutta la sua negatività perché gli state negando…il cibo (la vostra energia) ricordatevi che il suo è l’odio dell’illusione e della negazione: non può nulla. In quel momento cercate di dare un giusto valore alla realtà che si trova oltre il sipario delle sue visioni contorte, perché nonostante le minacce e le immagini orribili che vi paventerà, vi salverete se saprete, senza ombra di dubbio che si tratta solo di nebbia. nebbia del Nulla.
E le cose che amate si concentreranno nell’unica realtà.
Spero ti sia piaciuto questo articolo sul Vampiro Energetico, o vampiro umano.
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