Numerologia e Tarocchi
Succede sovente che la mente umana abbia la tendenza ad adottare un sistema prestabilito per capire ciò che ancora non conosce. E’ così che i Tarocchi sono stati accostati ad ogni genere di strutture. I ventidue Arcani Maggiori hanno favorito per molto tempo la tendenza a trovare una similitudine con l’alfabeto ebraico, ma sono stati anche applicati principi tratti dall’astrologia, da diverse forme di numerologia o geometria, o da sistemi esplicativi del mondo derivanti dalle più svariate culture.
In fin dei conti, queste associazioni si rivelano utili soltanto se sono momentanee.
Può essere interessante spiegare un sistema ricorrendo a concetti tipici di un altro sistema, ma ostinarsi a farli concordare provoca soltanto mutilazioni inutili. Per dirla con altre parole, in primo luogo dobbiamo scoprire ed integrare la numerologia originale secondo cui si organizzano i tarocchi. E’ la base, il primo grado della loro comprensione: non ci consente ancora di leggerli ma di assimilarne tutti i principi.
Analisi sul Tarocco di Marsiglia
Questa numerologia diventa in seguito un sistema di misurazione che consente di leggere tutte le carte esistenti che si basino sul Tarocco di Marsiglia. Integrare l’organizzazione numerologica dei tarocchi significa possedere una chiave che, come per un solfeggio o una grammatica, dà un senso all’interpretazione proiettiva degli Arcani.
Questa organizzazione deriva dall’osservazione minuziosa delle due serie di dieci degli Arcani maggiori e delle quattro serie decimali degli Arcani minori.
Andremo ad analizzare i dettagli che corroborano questo principio senza entrare nei dettagli di tutte le carte ma presentando gli esempi più significativi
Perché una numerologia decimale?
Quali sono negli Arcani Maggiori e nei Tarocchi gli indizi che ci suggeriscono una numerologia decimale?
Gli Arcani maggiori presentano due serie di dieci Arcani con in testa Il Matto, da considerare come l’archetipo dell’energia iniziale e in coda Il Mondo, da considerare come l’archetipo della realizzazione.
Il numero 21, quello dell’ultimo Arcano, potrebbe metterci sulla pista di una numerologia di 7 in 7: non è forse vero che sul tavolo dell’Arcano 1 (Il Mago) ci sono tre dadi e la somma delle tre facce visibili da’ 7?
E non sono forse 14 gli Arcani minori di ogni serie?
E’ certo una pista molto allettante, ma significherebbe attribuire alle Figure i valori che corrispondono ai numeri 11, 12, 13 e 14.
Ebbene, nessun particolare degli Arcani minori ci consente di farlo. Anche i sistemi numerologici di 3 in 3 o di 5 in 5 non sono applicabili allo studio dei Tarocchi. In realtà, il buonsenso indica che, avendo i Tarocchi le diciture in francese, andrebbero collocati nella cultura del sistema metrico decimale.
Il 10 è visto come una totalità suddivisa in dieci gradi che evolvono gli uni negli altri, in una costante mutazione della realtà. Questa “impermanenza” permanente è l’incessante passaggio da uno stato all’altro, paragonabile al ciclo delle stagioni. La sequenza dei numeri si può paragonare ad un seme che germoglia per dare origine a una pianta, che a sua volta darà un bocciolo, un fiore che si trasformerà in frutto, fino a produrre un albero in tutta la sua perfezione. Poi il frutto cadrà, liberando il seme che ritornerà alla terra, ed il processo ricomincerà daccapo.
LA NUMEROLOGIA SI SVILUPPA, QUINDI, COME UN’EVOLUZIONE DALL’1 AL 10, CHE VA IMMAGINATA IN PERENNE MUTAMENTO COME IL CICLO DELLE STAGIONI
Nell’1 La totalità è in potenza. E’ un seme, un inizio, un potenziale in cui tutto è ancora da farsi, in prospettiva. Si può assimilare al primo mese di gravidanza.
Con il 2 entriamo nel quadrato Terra. E’ uno stato di gravidanza ancora ricettivo. Si tratta di accumulare forze, desideri, idee e sentimenti per prepararsi all’azione.
Il 3 è la prima azione del quadrato Terra; uno scoppio, un’esplosione creativa senza esperienza né finalità precise, come, ad esempio, un primo amore adolescenziale.
Nel 4 l’azione si stabilizza. Questo numero rappresenta la perfezione del quadrato Terra: padronanza della vita materiale, chiarezza di idee, tranquillità emozionale…Stabile come un tavolo che poggia su quattro gambe!
5 è un numero di passaggio, l’ultimo del quadrato Terra: introduce un ideale che sconvolge la stabilità del 4 per superarlo. E’ un ponte. E’ il gesto del saggio che indica la luna con un dito.
Il 6 è il primo passo nel quadrato Cielo: la prima volta che facciamo quello che vogliamo sotto tutti gli aspetti. Al di là dei bisogni materiali, osiamo fare ciò che ci piace.
Nel 7 questo piacere diventa una forte azione nel mondo, più matura e più intensa di quella del 3, in quanto basata sull’esperienza di tutti i gradi anteriori e si propone un obiettivo.
L’ 8 rappresenta la perfezione del quadrato Cielo. L’equilibrio e la ricettività totali, uno stato che non si può migliorare: la perfetta abbondanza materiale, la perfetta concentrazione energetica, la pienezza del cuore ed il vuoto della mente.
Il 9 comporta, quindi, l’unica evoluzione possibile verso la perfezione: entrare in crisi per favorire il passaggio verso l’ignoto della fine del ciclo. Come il bambino che al nono mese di gravidanza si accinge a nascere, il 9 accetta di abbandonare la perfezione per mettersi in moto, ma senza sapere verso quale direzione.
Il 10 totalità compiuta, simboleggia la fine del ciclo, rendendo possibile l’inizio di un ciclo nuovo.
LA DINAMICA DEI DIECI GRADI
Se osserviamo lo schema numerologico fase per fase, possiamo dire che ci troviamo con quattro “coppie” di numeri in quattro livelli successivi di un rettangolo.
Schematicamente:
2 e 3 sono pesanti ed energetici, adolescenti
4 e 5 sono ancora nella materia, ma sono adulti
6 e 7sono raffinati e attivi, sanno dove vanno
8 e 9 si uniscono per consentire l’evoluzione
Ogni grado della numerologia è chiamato ad evolvere nel grado successivo. Le citate coppie di numeri possono qui rappresentare un’evoluzione (da meno a più) oppure un conflitto (ricettivo-attivo), oppure un ristagno (da più a meno).
Questi dieci gradi rappresentano fondamentalmente la dinamica di diverse energie. Per darne un’impressione più concreta possiamo confrontarla con i primi 10 Arcani maggiori, facendo interpretare ai personaggi delle carte i ruoli che corrispondono a tali energie.
IL GRADO 1 PUO’ ESSERE RAPPRESENTATO DA IL MAGO
Questo Arcano raffigura un giovane, un principiante, una creatura piena di potenzialità(simboleggiate dagli elementi posti sul suo tavolo) ma ancora in dubbio su che cosa scegliere. Fermandosi a questo grado, si finisce per essere creature in perenne inizio, incapaci di operare una scelta decisiva, preferendo un potenziale inesistente ad una scelta definitiva. C’è bisogno di lanciarsi, di muovere un primo passo verso la realtà.
IL GRADO 2 VIENE RAPPRESENTATO IN CONCRETO DA LA PAPESSA
Seduta (in clausura?)tiene un libro tra le mani e c’è un uovo accanto a lei, simbolo della gestazione. E’ un numero passivo e ricettivo, che può simboleggiare una riserva, una promessa, una verginità. In questo grado la materia è ancora inerte. Alla ricettività del 2 corrisponde l’attività del 3: l’uno accumula e l’altro agisce ( anche senza sapere dove va, in un impulso di creazione fanatica e appassionata che corre il rischio di venire delusa in breve tempo).
IL GRADO 3 E’ RAPPRESENTATO DALL’IMPERATRICE
Suggerisce un’esplosione, una germinazione, un’azione. Tutto è movimento, infatti lei guarda verso destra, verso l’azione, verso il futuro. Potrebbe essere un seme che germoglia, un uovo che si schiude, un progetto in cui si muovono i primi passi. E’ esplosione impulsiva che può portare a delusioni e fallimenti, e a richiudersi in se stessi. necessita della sicurezza del 4.
IL GRADO 4 E’ RAPPRESENTATO DALL’IMPERATORE
E’ stabile, ancorato alla materia. Regna serenamente su basi solide. Può trattarsi di una casa, di una situazine finanziaria…è una figura sulla quale si può contare.
IL GRADO 5 E’ RAFFIGURATO DAL PAPA
Getta un ponte (Il “Pontefice”), un passaggio, una transizione tra i due mondi. La sua azione consiste nel fare da intermediario tra il Cielo e la Terra. Se il 4 genera il 5, la stabilità si apre ad un nuovo punto di vista, ad un’azione volontaria per ampliare il proprio orizzonte. Se esiste un conflitto tra il 4 e il 5 è quello tra il materialismo e la spiritualità, tra il concreto e l’ideale.
IL GRADO 6 E’ SIMBOLEGGATO DALL’ INNAMORATO
Simboleggia il piacere e la bellezza, tutto quello che, pur essendo ricettivo, supera le condizioni materiali. Rievoca la ricchezza dell’unione affettiva tra gli esseri umani. Là dove il 5 osava soltanto guardare, il 6 vi si installa stabilmente. Il 6, tuttavia, corre il rischio di abbandonarsi al narcisismo: autocompiacimento, arte folcloristica, perdita della creatività e dello spirito critico…E’ il passaggio al 7 che gli consente di spezzare questo cerchio. Il numero primo più alto, infatti, simboleggia un’attività estrema al servizio dell’umanità.
IL GRADO 7 E’ IL CARRO
Può rappresentare ogni sorta di azione nel mondo: umanitaria, artistica, conquistatrice… In ogni caso si basa sull’unione tra lo spirito e la materia. Se il 6 genera il 7 si verifica un’azione nel mondo, basata sull’allegria e sul piacere di fare. Se il 6 si oppone al 7, abbiamo per un verso un piacere egoista, e per l’altro un’azione senza godimento, che rischia di sfociare nella violenza. (Il Carro potrebbe essere allora un politico intransigente in conflitto con un sindacato che rifiuta il dialogo). Se il 7 ricade nel 6, l’azione nel mondo sfocia nel narcisismo cessando di essere altruista. (Il Carro potrebbe essere allora un capo in preda all’ego, e i personaggi dell’Innamorato i membri del suo team che pensano soltanto a soffiargli il posto). Il 7, azione pura, deve passare al grado successivo per realizzarsi, alla perfezione ricettiva dell’8.
IL GRADO 8 HA LE FATTEZZE DE LA GIUSTIZIA
L’8 è divisibile per 2 e per 4, è totalmente ricettivo e simboleggia la perfezione del quadrato. Porta la spada e la bilancia: possiamo dire che nn ci sia nulla da togliere né nulla da aggiungere.
IL GRADO 9 E’ RAPPRESENTATO DA L’ EREMITA
E’ l’unico numero della serie insieme attivo (dispari) e ricettivo ( divisibile per 3): rappresenta quindi una rottura ma anche una grande saggezza. La figura dell’Eremita suggerisce un personaggio capace di abbandonare qualcosa, in grado di mettersi in discussione. Attivo verso il passato e ricettivo verso il futuro, cammina all’indietro.
Se l’8 genera il 9 la perfezione si realizza nell’unico superamento possibile di se stesso: entrare in crisi in modo da creare un nuovo mondo. E’ l’alba del nuovo giorno. Se il 9 ricade nell’8, ciascuno si irrigidisce nelle proprie posizioni ed ecco la paura della morte: quando si aspira ad un perfezionismo immutabile, mal sopportando l’idea di mettere in discussione i problemi e i contrasti. Il 9 evolve nel 10, il quale lo trascina nel movimento ciclico, della costante impermanenza.
IL GRADO 10 E’ LA RUOTA DI FORTUNA
Camminando a ritroso, l’Eremita incontra La Ruota Di Fortuna e accetta di terminare un ciclo di vita per ricominciarne un altro, più tardi. La Ruota, con la sua manovella, manifesta tale bisogno di aiuto: a farla girare sarà il primo grado del prossimo ciclo (In questo caso La Forza Arcano XI).
Se ricade nel 9 si verifica una situazione di crisi perenne che fa resistenza all’evoluzione: l’animale armato di spada in cima alla ruota potrebbe rappresentare un enigma emozionale. Se questo non viene risolto, la Ruota di Fortuna ritorna incessantemente allo stato di crisi de l’Eremita: allora si vive nel passato, nella ripetizione ossessiva e nella nostalgia di ciò che avrebbe potuto essere. Se ci si ferma al 10 si verifica un blocco senza via d’uscita, e si rifiuta perfino l’aiuto che consentirebbe il ritorno al movimento dinamico, Nessuna forza nuova andrà mai ad azionare la manovella.
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Sessione di Tarocchi Evolutivi
Bibliografia: “La Via dei Tarocchi” di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa